chi siamo |
La parola ora a uno dei protagonisti di ieri, Ferruccio Gasperetti (foto in flickr): "così si narra del coro Valsella. Era l'estate del 1936, a Borgo Valsugana si visse una serata memorabile: venne a cantare il coro della SOSAT, formatasi circa un decennio prima e già celebre, in quell'occasione gli appassionati poterono ascoltare alcune tra le più note canzoni della montagna. Celebre quel coro, ma per le condizioni dell'epoca non facilmente ascoltabile e perciò avvolto da un'aria mitica e reverenziale. L'entusiasmo con il quale venne accolto il concerto fu grande, e grande fu la festa che seguì, si protrasse fino a notte avvanzata. L'avvenimento lasciò un segno indelebile, orientando il gusto del canto popolare verso un'interpretazione più accurata, fresca, e fantasiosa; verso un'espressione veramente corale dei sentimenti che animano il cuore della gente semplice e schietta che abita tra i monti. Così avvenne che un gruppo di amici giovanissimi, ancor giovani altri, dei quali pochi soltanto sono tuttora a questo mondo cominciò a ritrovarsi e a muovere i primi passi nel solco del nuovo stile di cantare in coro. Non erano del tutto digiuni di musica, anzi alcuni di loro facevano parte della banda locale o del coro parrocchiale e vi figuravano in modo apprezzabile. Ma quello che li accomunava era un entusiasmo genuino e una caparbia volontà di spuntarla. Nel piccolo complesso emergeva nettamente un uomo di grande sensibilità e di sicura competenza musicale: aveva le doti del trascinatore, le virtù del maestro e, in pari misura, intelligenza e cuore. Quella bella figura di organizzatore e di ispiratore era Ettore Galvan, con lui a comporre il coro: Egidio Battaini, Raffaello Boneccher, Guido Carneri, Silvio Cia, Carlo Cima, Giovanni Ferrari, Carlo Galvan, Mario Giuliani, Carlo Marzari, Germano Michelon, e Giovanni Sbetta. Maestro del coro era Ettore Galvan. Il coro provava al chiuso, in appartate salette di case private.
Poco a poco vennero le prime comparse in pubblico: sotto le finestre delle belle, in campagne aperte, in accoglienti osterie suburbane, in teatrini di paese (foto in flickr). Il pubblico ascoltava con simpatia, applaudiva con caloroso consenso. Il momento "clou" delle esibizioni avvenne a Venezia, dove il coro si recò su invito di alcune persone influenti di quella città e grazie ai magri proventi di un veglione, ultimo veglione in un teatrino che si chiamava pomposamente "Alla Scala", adesso scomparso. Una fiammella si era accesa e la bufera della guerra che di lì a poco sopravvenne, non valse a spegnerla.
Piccole cose, cari ricordi rivissuti con dolce nostalgia: la preistoria, per così dire, di una corale che, col succedersi delle generazioni, si è arricchita e perfezionata di continuo, assicurandosi successo e fama...
Nei giorni bui della guerra i coristi vennero sbattuti su tutti i fronti, dalla Germania, all'Africa e all'India.
Nel 1945 nel periodo difficile della ricostruzione, il complesso si ricompose, grazie soprattutto alla volontà del dott. Adriano Caumo, egli dirigeva e armonizzava le canzoni.
Nell'autunno del 45 anche il nome diventa ufficiale: "Coro Valsella" (dopo una scelta non facile tra una rosa di nomi, comprendente negritelle, genziane aurore e castel Telvana).
Pochi immaginavano allora che questo nome sarebbe stato annunciato nei più importanti teatri d'Italia e avrebbe girato tutta l'Europa e anche in America.
Nel 47 il primo distintivo del coro: un triangolo, con montagne rosse sullo sfondo blu (foto in flickr).
A ferragosto del 48, il Valsella si esibisce in val di Sella, su invito della famiglia di Alcide Degasperi: é l'inizio di una profonda amicizia con il grande statista trentino. Nel 56 la direzione passa nelle mani di Bepi Janeselli e cambia distintivo: uno scudetto con stella alpina e montagne bianche su sfondo rosso (foto in flickr). Nel 1960 arriva il primo riconoscimento ufficiale: al concorso regionale di Merano, vince infatti il primo posto assoluto.
Idem si ripete nel 65 a Bolzano (foto in flickr).
Da allora il "Valsella" estende la sua attività ben al di là dei confini della Valsugana.
Nel 1967 nuovo cambio di maestro: sono gli anni di Gianfranco Goio che guida il coro, attraverso i tre album "Vecchia terra vecchie canzoni" fino all'anno 1989, quando le redini sono prese da Ferdy Lorenzi, con cui viene pubblicato il quarto disco "Sotto le tue finestre" in occasione del 60° anniversario di attività e la raccolta "Un legame per sempre", inciso per la trasferta in Australia che segna il passaggio del Coro Valsella nel nuovo millennio.